Finalità

La finalità del progetto ATTRACT è potenziare nuove forme il turismo sostenibile e responsabile sull’intero territorio regionale attraverso la valorizzazione di complessi culturali e ambientali, “periferici” rispetto alla centralità di Roma, penalizzati da scarsa accessibilità e visibilità, nonostante il loro grande valore storico-culturale e paesaggistico.

Nel territorio della Regione Lazio è presente, infatti, un patrimonio straordinario di beni-siti paesaggi culturali aperti al pubblico con un numero di visitatori molto al di sotto delle potenzialità e delle aspettative delle comunità locali. Le ragioni di questo sottoutilizzo possono essere ricondotte alla scarsa accessibilità (in particolare con mezzi di trasporto pubblico) e alla assenza di sistemi di orientamento, segnalazione e promozione territoriale adeguati alle esigenze e attitudini del turismo contemporaneo

Il progetto ATTRACT propone quindi un sistema di itinerari connessi alla rete del trasporto pubblico (ferrovie, metro, bus) e un sistema di prodotti digitali innovativi, che nel loro insieme trasformano il viaggio in un’esperienza di visita e scoperta, che dai singoli siti si estende ai paesaggi attraversati, offrendo molteplici alternative in rapporto a differenti interessi, al tempo a disposizione, al mezzo di spostamento.

Uno straordinario patrimonio di beni paesaggistici e culturali

Il territorio della Regione Lazio ospita più di 100 aree naturali protette, centinaia di siti archeologici, 147 musei appartenenti all’Organizzazione Museale Regionale (Regione Lazio), un centinaio di musei, monumenti e aree archeologiche statali (Ministero della Cultura), decine di borghi e centri storici.
Molti di questi luoghi sono poco noti e poco frequentati – a differenza dell’area centrale di Roma, caratterizzata da overtourism – perché lontani da rotte consolidate e quindi esclusi da circuiti turistici .

Accessibilità come fattore determinante

L’accessibilità intesa come sistema di connessioni fisiche e di sistemi di informazione e promozione chiari e adeguati è il fattore che penalizza questi siti rispetto ad altri contesti europei.

Da Parigi a Versailles è possibile andare in treno, accedendo da diverse stazioni della rete urbana, e impiegando 60 minuti circa di cui 50 in treno – fino alla stazione “Versailles” – e 10 minuti a piedi.

Da Roma a Villa Adriana è possibile andare in treno solo dalle due stazioni di Termini e Tiburtina fino a quelle di Bagni di Tivoli e/o Tivoli, per poi trovarsi spersi nella campagna e percorrere un lungo e confuso tragitto piedi-bus-piedi che può arrivare ad avere fino a una durata di 60 minuti.

Questa situazione è piuttosto ricorrente per i siti “periferici “del Lazio e presuppone strategie di intervento integrate sul sistema di trasporto pubblico, sulla rete dei percorsi e sui dispositivi di orientamento e informazione, sia nei siti che nei nodi di scambio (stazioni).

Key-concept

Il progetto ATTRACT interconnette la valorizzazione e promozione culturale e turistica territoriale, ai temi che sempre più saranno al centro della transizione ecologica: mobilità sostenibile, educazione ambientale, tutela del paesaggio, promozione di stili di vita sani, movimento, pratica sportiva quotidiana. La possibilità di spostarsi con i mezzi pubblici, a piedi, in bici, a cavallo, non significa solo lasciare a casa la propria auto. Significa sperimentare nuovi dispositivi di scoperta e immersione nei contesti attraversati, capaci di modificarne la percezione, svelando sistemi di relazioni co-evolutive che nel tempo hanno costruito il rapporto uomo-ambiente, permettendo di cogliere limiti e possibilità.

In questa prospettiva ATTRACT sviluppa 4 key-concept:

  1. Il mezzo di spostamento cambia la percezione del paesaggio. Spostarsi a piedi o in bicicletta o in treno produce sensazioni fisiche ed esperienze molto diverse, con velocità e punti di vista differenti. Ferrovie, piste ciclabili e sentieri implicano modalità di spostamento alternative non solo in termini di sostenibilità, ma anche in termini di percezione del paesaggio.
  2. il mezzo di spostamento diventa dispositivo di scoperta. Bicicletta, treno, piedi non sono solo mezzi di trasporto ma dispositivi di scoperta, capaci di mostrare il paesaggio in modi profondamente diversi, inconsueti, evocativi di modalità di spostamento del passato, capaci di coinvolgere i nostri sensi, di moltiplicare tappe e punti di vista, di farci comprendere distanze, connessioni funzionali e ambientali, relazioni stratificatesi nel tempo e percepibili solo attraverso modalità lente e punti di vista ravvicinati.
  3. la scoperta non riguarda singoli oggetti ma paesaggi. Percorrere un territorio a velocità ridotte rispetto a quelle della macchina, con percorsi meno obbligati – come quelli che possono essere affrontati a piedi o in bicicletta – permette di scoprire paesaggi in modo diverso, comprendere le relazioni evolutive tra siti e ambienti che si sono stratificate e trasformate nel tempo. L’intero territorio attraversato e percorso costituisce esso stesso la meta, l’oggetto della scoperta, dando valore alle differenze, alle specificità di ciascun paesaggio
  4. La scoperta è un percorso personale, esperienziale, a diverse velocità. Quest’ultimo punto investe direttamente il progetto: la proposta, cioè di una rete di percorsi, nodi, allestimenti spaziali e digitali in grado di favorire la scoperta intesa come esperienza diretta, fisica e culturale personalizzabile, con diverse possibilità di accesso, declinazione, articolazione e fruizione, in rapporto ai propri interessi, alle proprie possibilità e inclinazioni.

Metodologia

Il progetto ATTRACT sviluppa i key concept attraverso: la definizione di una strategia regionale di valorizzazione dei beni culturali diffusi attraverso nuove forme di accessibilità (PERCORSI REGIONALI), e la sperimentazione e verifica della strategia regionale attraverso progetti prototipo riferiti alle due importanti direttrici storico-territoriali di Appia e Aniene (AREE PILOTA).

Rotte

La mappa è costituita da un sistema di layers tematici interrogabili, costituiti da punti (siti e beni di interesse storico-artistico, culturale, ambientale); linee (percorsi pedonali, ciclabili, sentieri, trekking, cammini storici, reti ferroviarie) e superfici (aree protette, parchi archeologici, etc.).

I layers sono in gran parte tratti da siti e data base esistenti (accessibili attraverso un link direttamente dalla mappa), altri come il layer del sistema museale e quello delle reti e delle stazioni ferroviarie (curato direttamente da RFI con informazioni sulla intermodalità con bus, tram, ciclabili, bike sharing, car sharing, scooter sharing e sui servizi commerciali e culturali presenti) sono stati costruiti ad hoc. Il contenuto innovativo è nell’avere messo insieme le singole informazioni in una unica mappa capace di evidenziare in modo interattivo le molteplici connessioni tra l’offerta culturale e turistica e i sistemi di mobilità lenta. La mappa evidenzia rotte inedite, itinerari capaci di svelare relazioni spaziali, storiche ambientali poco note. Al tempo stesso evidenzia anche lacune e sconnessioni, disomogeneità territoriali e carenze che dovranno essere messe al centro delle strategie di promozione culturale e turistica. La mappa open access è rivolta a ricercatori, progettisti, amministratori pubblici ma anche a visitatori e turisti, è implementabile nel tempo (con riferimento tanto ai database già inseriti, quanto a nuovi livelli) e replicabile in altri contesti territoriali.

La mappa muove dal riconoscimento di differenze e specificità come valore culturale e sociale del territorio regionale. I diversi paesaggi sono stati individuati analizzando e interpretando caratteri morfologici, ambientali, di evoluzione storica e di riconoscimento da parte delle popolazioni che si identificano in questi territori, secondo i principi stabiliti dalla Convenzione Europea del Paesaggio (2000). Esito di questa complessa operazione è una a immagine sintetica di grande efficacia (che costituisce anche il logo del progetto ATTRACT) in cui il Lazio è raffigurato come un grande sistema di 10 “petali”, con al centro Roma. È un’immagine che rappresenta la ricchezza regionale evidenziando le strette interrelazioni tra la centralità storico culturale di Roma e gli straordinari contesti che la circondano, invitandone alla scoperta.

In nomi dei petali rimandano alla a lunga durata dei diversi paesaggi che compongono la regione e raccontano l’interazione tra sistemi geografici e insieme delle trasformazioni storiche, risorse ambientali, sistemi insediativi e culturali.

Oltre alla rappresentazione delle grandi differenze territoriali la mappa propone anche alcuni tematismi innovativi. Si tratta di narrazioni inedite, che costituiscono veri e propri fili rossi per la scoperta delle relazioni tra morfologie, acque, ecologie e dinamiche insediative lungo il corso dei secoli: villae, loca horrida, stationes, radices, aquae, sacra sono i temi attraverso i quali sono state esplorate le interrelazioni tra archeologia e natura; a questi si aggiungono più recenti itinerari narrativi legati al cinema e alla produzione artistica.

Le narrazioni sono racconti multimediali tematici riferiti ai 10 petali del territorio regionale. Sono 10 demo che mostrano le straordinarie potenzialità connesse ad una narrazione complessa dei paesaggi, capace di spostarsi attraverso le dimensioni storica, archeologica, ambientale, artistica evidenziando relazioni co-evolutive tra risorse ambientali, sistemi insediativi e culturali, rappresentazioni e immaginari.

I racconti multimediali, costituiti da video girati dal basso e da drone, testi poetici e brevi testimonianze storiche, immagini letterarie artistiche, cinematografiche, naturalistiche offrono punti di vista inusuali ed inediti attraverso i quali conoscere il territorio regionale e progettare possibili itinerari di viaggio e scoperta.

Le esplorazioni sono proposte di itinerari che testano, in alcuni ambiti specifici all’interno dei petali, le diverse possibilità di visitare il territorio regionale attraverso reti di percorrenze lente e trasporto pubblico. Le 11 demo permettono di capire che lasciare a causa l’auto non solo è possibile ma permette di godersi il viaggio, immergersi nella percezione sensoriale dei luoghi attraversati, includere lo spostamento nell’esperienza conoscitiva.

Le esplorazioni muovono quindi dalla ricerca di collegamenti efficaci tra le aree centrali di Roma e siti “periferici” tali da indirizzare e orientare nuovi flussi turistici, attraverso l’interconnessione con il sistema della mobilità sostenibile e in particolare con le percorrenze pedonali e ciclabili. L’obiettivo è definire pragmaticamente itinerari pedonali e ciclabili percorribili in sicurezza attraverso l’integrazione tra diversi sistemi di mobilità con particolare riferimento al ruolo della rete del ferro e delle stazioni nei processi di valorizzazione culturale.

Per ogni esplorazione è stata effettuata una selezione di siti e paesaggi significativi anche in rapporto ai tematismi innovativi e a nuovi itinerari di scoperta e una verifica preliminare delle condizioni di accessibilità (tempi, distanze) sintetizzata in due elaborati denominati ITINERARIO e SPOSTAMENTI E DISTANZE. Un testo di accompagnamento ai due elaborati descrive ciascuna esplorazione nelle sue possibili declinazioni e personalizzazioni di visita che ogni utente può stabilire in base alle proprie esigenze.

Le due esplorazioni relative alla Valle dell’Aniene e al Parco Archeologico dell’Appia Antica, da cui prendono le mosse i progetti pilota, sono restituite in forma di VIDEORACCONTO.

Ogni videoracconto propone una narrazione tematica descrittiva degli itinerari di visita ideati simulando l’attraversamento dei paesaggi coinvolti. Il videoracconto introduce anche all’esperienza immersiva offerta dall’App ATTRACT, uno strumento digitale di supporto e orientamento alla visita progettata per amplificare e non per sostituirsi all’esperienza diretta.

Area pilota

Le aree pilota dell’Appia antica e dell’Aniene costituiscono gli ambiti di sperimentazione ravvicinata delle ipotesi delineate per l’intero territorio regionale attraverso la progettazione di itinerari e nodi di scambio e il coinvolgimento diretto di due Enti Territoriali:

  • il Parco archeologico dell’Appia antica – che gestisce un territorio straordinario (l’antica via Appia e i siti di Cecilia Metella e Castrum Caetani, Capo di Bove, Villa dei Quintili e Santa Maria Nova, il Parco delle Tombe della via Latina, il complesso degli Acquedotti, la Villa dei Sette Bassi e l’Antiquarium di Lucrezia Romana) connesso a Roma attraverso le linee FL 7 e 8 (stazione di Torricola) e attraverso il GRAB- Grande raccordo anulare delle biciclette- ma attualmente penalizzato dalla scarsa funzionalità dei collegamenti;
  • il Comune di Tivoli, nel cui territorio si trovano siti e paesaggi di straordinario interesse culturale tra i quali le Terme di acque Albule, Villa d’Este e Villa Adriana (entrambe Patrimoni Mondiali dell’Umanità UNESCO), Villa Gregoriana (gestita dal FAI), il santuario di Ercole vincitore, il Museo civico Macera e il museo didattico del libro antico – dentro villa d’Este (di proprietà comunale), il Ponte Gregoriano e Rocca Pia (di proprietà comunale). La realizzazione del Polo culturale di eccellenza del territorio tiburtino proposta già nel 2008 dalla Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici del Lazio presuppone innanzitutto un intervento sui collegamenti tra i diversi beni e tra questi e Roma, centrato sulla FL2 e la stazione di Tivoli per supportare effettivamente una fruizione integrata e interconnessa dei beni che sia percepibile anche ai visitatori

Scoprire spostandosi lentamente

Attraversare, conoscere e scoprire un territorio spostandosi lentamente, significa poter contare su un sistema di percorsi ciclabili e pedonali interconnessi, collegati direttamente alle stazioni del ferro e del trasporto pubblico. Il progetto ATTRACT ha individuato, lungo le due direttrici Appia e Aniene un sistema di collegamenti efficaci che dall’area urbana e in particolare dal GRAB- Grande raccordo anulare delle biciclette (che sarà realizzato entro giugno 2026) raggiungano diversi siti, ambiti, paesaggi di interesse culturale e turistico attraverso accessi differenti alla rete del trasporto pubblico e ai quartieri lungo tutto il tragitto. Si tratta quindi di una rete di percorsi ad accessi multipli che insiste per lo più su sentieri, percorsi, piste ciclabili esistenti, mettendoli in rete e rivelandone la grande flessibilità e funzionalità rispetto all’offerta culturale e turistica degli ambiti attraversati.

Gli elementi che supportano la scoperta lenta, l’immersione sensoriale nei paesaggi attraversati, favorendo soprattutto il raggiungimento di beni storico-culturali e paesaggistici periferici poco noti, esclusi dalle rotte turistiche principali, sono quindi costituiti da:

  • rete ciclopedonale: sentieri, cammini, percorsi spontanei, sistema di percorsi ciclopedonali esistenti e previsti, e in particolare il GRAB Grande Raccordo delle Biciclette di Roma;
  • sistema del trasporto pubblico su ferro: linee della metropolitana e ferroviarie dentro e fuori l’area romana e stazioni intese come nodi intermodali e punti di ingresso principali agli itinerari ATTRACT.

Ultimo miglio: liberare gli occhi, guardare con le orecchie

Per favorire, promuovere, incoraggiare la scoperta lenta e sostenibile dei paesaggi meno noti e frequentati del territorio regionale, il progetto ATTRACT propone una strategia integrata di infrastrutturazione spaziale e allestimento digitale. La proposta è stata messa a punto in particolare per quello che abbiamo definito l’ultimo miglio, il tratto del percorso che collega stazioni della rete del ferro assunte come punti di accesso emblematici a parchi archeologici o complessi storico-monumentali (dalle stazioni di Bagni e di Tivoli a villa Adriana, Villa d’Este, Villa Gregoriana e dalle stazioni di Torricola e Santa Maria delle Mole all’Appia Antica). L’ Ultimo miglio è il tratto finale del viaggio ma spesso il più faticoso, quello in cui, in assenza di percorsi sicuri e confortevoli e di indicazioni chiare, si finisce per procedere con gli occhi alla mappa o alla smartphone, perdendosi di fatto l’esperienza dell’avvicinamento alla meta come parte dell’itinerario di scoperta. Liberare gli occhi e guardare con le orecchie è l’obiettivo garantito da un sistema coordinato di interventi costituita da:

–  itinerari pedonali e ciclabili percorribili in sicurezza, attraverso allestimenti spaziali che favoriscono orientamento e riconoscibilità e rappresentano l’hardware del percorso ATTRACT nell’Ultimo miglio

 – itinerari narrativi, una nuvola poetica di racconti, suggestioni, immagini ma anche di indicazioni pratiche sulle direzioni da seguire, geolocalizzate e accessibili attraverso un’App che permette di riporre il telefono in tasca e godersi il percorso. Le narrazioni, che accompagnano il visitatore nel tragitto o, meglio ancora, lungo i diversi tragitti possibili, sono contenuti audio che si attivano in corrispondenza dei luoghi di interesse sono, in linea con le finalità di ATTRACT, volte a favorire nuove forme di conoscenza complessa del paesaggio, in cui la dimensione fisico-ambientale interagisce con quella storico-culturale, amplificando l’immersione del contesto attraversato senza sostituirsi all’esperienza diretta.

Attraccare

Le stazioni ferroviarie coinvolte nel progetto dell’Ultimo miglio sono i nodi di ingresso, gli attracchi privilegiati per l’avvicinamento sostenibile ai paesaggi culturali periferici che ATTRACT intende valorizzare. Questi attracchi sono però troppo spesso spazi poco attrezzati, poco confortevoli, caratterizzati da vaste superfici dedicate alla sosta delle autovetture, spazi funzionali allo spostamento quotidiano di lavoratori e studenti senza alcun valore aggiunto per loro e soprattutto per i turisti.

La progettazione degli spazi interni ed esterni delle stazioni, in linea con i programmi di RFI tende a riattualizzare il ruolo di servizio alla collettività attraverso un’evoluzione del tipo di servizi e attività da garantire. Muovendo anche dalle esperienze di recupero delle stazioni ferroviarie impresenziate per scopi sociali, turistici o culturali, le stazioni ATTRACT sono pensate, oltre che per attivare nuovi scambi e spostamenti sostenibili, anche per accogliere attività, spazi e funzioni adatti a promuovere un rinnovato “ruolo culturale”.

Il progetto di ri-organizzazione degli spazi esterni delle stazioni persegue 3 principali obiettivi:

  • favorire l’orientamento, l’informazione e la socializzazione attraverso allestimenti multimediali collocati dentro e fuori le stazioni (angoli a fessura e bussola) e la segnalazione del percorso ATTRACT attraverso dispositivi che richiamano il logo del progetto (pensiline sedute ) e allestimenti verdi (alberi come landmarks)
  • aumentare il comfort climatico attraverso la deimpermeabilizzazione di piazzali e aree di sosta, la creazione di zone d’ombra, soprattutto con l’inserimento di impianti arborei
  • incrementare la qualità ambientale la biodiversità attraverso nuovi impianti boschivi e arbustivi, frutteti abitabili, wildflowers, etc.

 

Il progetto di allestimenti spaziali e multimediali realizzati ad hoc da ATTRACT all’interno dei fabbricati viaggiatori acquista in questo senso un valore paradigmatico in quanto elemento di attrazione e di coagulo oltre che servizio finalizzato a molteplici letture personalizzate dei beni culturali.

 

Pochi interventi realizzabili

La rete di percorsi ATTRACT lungo l’intera direttrice e nell’ultimo miglio è già sostanzialmente esistente e funzionante. Tuttavia, potrebbero essere messi in atto alcuni semplici interventi (già concordati con le amministrazioni competenti) per garantire continuità sicurezza e fruibilità dei percorsi ciclopedonali.

In particolare, sono previsti interventi di:

  • adeguamento di alcune sezioni stradali coinvolte: sistemazione di percorsi spontanei, adeguamento di percorsi protetti esistenti, segnalazione dei percorsi con nuovi sistemi di orientamento e comunicazione, segnalazione di uso promiscuo delle sedi stradali, realizzazione o messa in sicurezza di attraversamenti a raso;
  • realizzazione di aree di sosta (pocket garden) lungo i percorsi a partire dalla riqualificazione, rifunzionalizzazione e attrezzatura di alcune aree pubbliche attualmente sottoutilizzate o abbandonate (piazzali e parcheggi, aree di arredo stradali, aree a verde pubblico non configurate)

L’intero catalogo di interventi realizzabili lungo percorsi, attracchi e pocket garden sono sintetizzati negli elaborati denominati TOOLKIT e sono concepiti come interventi modulari e facilmente ripetibili in altri contesti territoriali.